Nell'autunno del 1981 il successo aveva reso Bruce Springsteen un uomo solo. Pochi mesi prima il singolo Hungry heart, una canzone con una melodia allegra e orecchiabile sulla storia di un padre che abbandona la famiglia da un giorno all'altro, era finito nei primi cinque posti della classifica statunitense. Per lui era la prima volta. Il tour del disco che conteneva quel brano, The river, era stato un trionfo, anche per la E Street Band. Ormai era chiaro che con il prossimo disco sarebbe diventato una rockstar di fama mondiale. Tutti erano pronti al grande salto: la sua casa discografica, i suoi collaboratori, i suoi fan. Tutti tranne Springsteen. Ma dentro ogni crisi, perfino dentro la più profonda, si nasconde una rinascita.
Scott Cooper decide di stare lontano dalla formula del biopic tradizionale per concentrarsi su una parentesi della vita del cantautore di Born in the U.S.A.. Quella della realizzazione di Nebraska e della necessità di registrarlo in assoluta solitudine durante un momento di profonda crisi personale. Il risultato e un film classico dal punto di vista della messa in scena, ma che deve tanto all'ottima interpretazione di Jeremy Allen White. L'attore si trasforma nel Boss per restituirne il tormento e la creatività, le paure e il dolore. Un film dal respiro intimo,che guarda all'uomo più che al mito. https://www.virtuscinema.it/#
Scott Cooper
Jeremy Allen White, Jeremy Strong, Paul Walter Hauser
USA
2025
biografico, musicale
120 min.
Nell'autunno del 1981 il successo aveva reso Bruce Springsteen un uomo solo. Pochi mesi prima il singolo Hungry heart, una canzone con una melodia allegra e orecchiabile sulla storia di un padre che abbandona la famiglia da un giorno all'altro, era finito nei primi cinque posti della classifica statunitense. Per lui era la prima volta. Il tour del disco che conteneva quel brano, The river, era stato un trionfo, anche per la E Street Band. Ormai era chiaro che con il prossimo disco sarebbe diventato una rockstar di fama mondiale. Tutti erano pronti al grande salto: la sua casa discografica, i suoi collaboratori, i suoi fan. Tutti tranne Springsteen. Ma dentro ogni crisi, perfino dentro la più profonda, si nasconde una rinascita.
Scott Cooper decide di stare lontano dalla formula del biopic tradizionale per concentrarsi su una parentesi della vita del cantautore di Born in the U.S.A.. Quella della realizzazione di Nebraska e della necessità di registrarlo in assoluta solitudine durante un momento di profonda crisi personale. Il risultato e un film classico dal punto di vista della messa in scena, ma che deve tanto all'ottima interpretazione di Jeremy Allen White. L'attore si trasforma nel Boss per restituirne il tormento e la creatività, le paure e il dolore. Un film dal respiro intimo,che guarda all'uomo più che al mito.
Scott Cooper
Jeremy Allen White, Jeremy Strong, Paul Walter Hauser
USA
2025
biografico, musicale
120 min.
L'emozione delle immagini di folle di persone che, pacifiche, camminano, osservano, cantano, pregano, nei dintorni di Roma per giungere a piazza San Pietro, è forte ed è un segnale di speranza per chi pensa che non esista più un desiderio di comunità. Il Giubileo, ancora oggi, ha quella pura energia che unisce diverse generazioni. La chiave del film è il ponte tra due Anni Santi, il Giubileo del 1600, indetto da papa Clemente VIII, e quello appena vissuto dalla Roma contemporanea. Il documentario utilizza questa cornice per ripercorrere gli anni romani di Caravaggio, quando il pittore, arrivato in città da giovane in cerca di fortuna, si scontra e dialoga con una capitale che sta ripensando il proprio immaginario religioso e urbanistico. La Chiesa chiede immagini che parlino al popolo, che commuovano e convincano, e Caravaggio risponde con quadri che sembrano fotografie di una realtà sporca, quotidiana e violentemente vera.
Questo bellissimo docufilm è un tassello in più nel racconto di Michelangelo Merisi. Non pretende di essere la parola definitiva sull'artista, ma offre uno sguardo coinvolgente sul suo rapporto con Roma e con il Giubileo. La sua forza sta nel modo in cui mette a nudo le tele, trattandole come confessioni luminose e oscure, ma anche nel legame continuo tra la città di ieri e quella di oggi. I limiti arrivano quando l'emozione prevale sull'analisi e l'insieme rischia di restare un po' troppo sospeso.
di Giovanni Piscaglia
Italia
2025
doc / arte
75 min.
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