Convinto che la guerra condotta in Vietnam dal suo Paese costituisca una sciagura per la democrazia, Daniel Ellsberg, economista e uomo del Pentagono, divulga nel 1971 una parte dei documenti di un rapporto segreto. Settemila pagine che dettagliano l'implicazione militare e politica degli Stati Uniti nella guerra del Vietnam. Un'implicazione ostinata e contraria alla retorica ufficiale di quattro presidenti. È il New York Times il primo a rivelare l'affaire, poi impedito a proseguire la pubblicazione da un'ingiunzione della corte suprema. Il Washington Post (ri)mette mano ai documenti e rilancia grazie al coraggio del suo editore, Katharine Graham, e del suo direttore, Ben Bradlee.
Non è difficile scorgere nella libertà di stampa, nei guardiani della democrazia e nelle lotte femministe di cui parla l'ultima pellicola del pluripremiato Spielberg risonanze con quanto sta accadendo in USA dopo l'elezione di Donald Trump. Tuttavia “The Post”, che è cinema limpido e classico, non è solo avvincente e affascinante, è ancora di più. Dietro la storia della pubblicazione da parte del Washington Post dei Pentagon Papers, dietro alla determinazione di un'editrice capace di sfidare l'amministrazione Nixon, c'è forse anche un appello di Spielberg alle élite americane affinché escano dai loro salotti e dalle loro convenienze, per tornare a fare ciò che è giusto, etico, libero.
Steven Spielberg
Meryl Streep, Tom Hanks, Sarah Paulson
USA
2017
Biografico
118 min.
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