Il Broncio, il mago maldestro e arrabbiato che sparge grigiore e tristezza sul variopinto regno di Groovynham, non si è sempre chiamato così. Prima il suo nome era Sorriso, il suo umore era allegro e il suo cuore batteva per la bella Mary. Un re impaziente, però, l'ha imprigionato e ha esiliato lei in un'altra dimensione, quella terrena, per la precisione nella Londra degli anni Settanta. Parecchi decenni dopo, è il nipotino di Mary, il giovane Terry, a venire catapultato nella magica terra della nonna, dove una principessina lo scambia per il suo salvatore e il Broncio dichiara guerra ad entrambi.
Ispirato al personaggio principale di una serie animata degli anni '70, il film diretto da Andrés Couturier si guarda attorno, davanti e dietro nella storia del cinema, pescando non solo dal Mago di Oz ma anche dal disneyano Come d'Incanto, e dialoga, nel disegno, con gli altri nati dalla matita di Craig Kellman, ovvero i personaggi di Hotel Transylvania e di Madagascar. Come la maggior parte dei prodotti di animazione di questi anni, anche È arrivato il broncio comunica su due livelli, uno rivolto ai bambini e uno, più sarcastico, apprezzabile anche dagli adulti; ma in questo caso i due piani sono piuttosto estremizzati, perché da un lato il racconto sembra adatto alla fascia dei più piccoli e, dall'altro lato, l'umorismo impiegato è del tutto imprendibile sotto una certa età. Ma va bene così, che ognuna colga ciò che gli arriva: non c'è motivo di fare il broncio!
Animazione
Gran Bretagna, Messico
2018
Animazione
90 min.
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